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1. Correva l'anno 1900

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Siamo all'inizio dell'antica Via del Borgo, che conduceva all'ingresso del Castello. La prima cartolina ci fa rivivere un pomeriggio estivo intorno al 1900 (l'orologio ci dice anche l'ora: le tre), con la signora in abito lungo davanti alla bottega, i tre uomini col cappello fermi all'ombra a parlare, il gatto che attraversa tranquillamente la strada…

La via, per la sua posizione centrale, è comunque sempre stata animata da attività commerciali. Sulla destra in primo piano c'era la casa con forno e pesa pubblica, che fu demolita fra mille polemiche una dozzina di anni dopo per creare la piazza che si scorge nella seconda foto. Verrà di lì a poco la guerra e più tardi il monumento ai caduti. Sullo slargo, l'"Osteria del Popolo" diventerà "Trattoria della Piazza" prima di essere sostituita, a metà degli anni Trenta, dall'attuale farmacia.

La prima casa sulla sinistra, dove siamo noi adesso, venne sopraelevata negli anni Venti. Doveva già ospitare sotto il portico la macelleria che dal '33 passò a Mondo Gaiani e successori. Ne ritroveremo la stalla delle mucche all'interno del Castello.

Poco più avanti, la prima tenda segnala la drogheria di Napoleone Balletti, il cui nome compare come editore della cartolina venduta nella sua bottega. Anche quando l'attività passò alla famiglia Trombetti, qui trovavano posto fianco a fianco alimentari e vernici (chissà cosa direbbe l'Asl oggi!), in gran parte prodotti dalla bottega stessa, come mostarda, boli al tamarindo, canditi… Non mancavano le confezioni di soda caustica per fare il sapone in casa.

La seconda tenda era della grande salumeria Zanetti, che lavorava in tutti i modi possibili la carne di maiale e in più vendeva sali e tabacchi e altre cose (il sale era importante per chi ammazzava in proprio il maiale). Vendeva anche il petrolio: se guardate dentro l'odierna "Osteria del Teatro", potete ancora vedere la nicchia col rubinetto, che era collegato a un grosso serbatoio sul retro; il petrolio si andava a prenderlo con la bottiglia e serviva in casa per le lampade. Nello scantinato-magazzino in un'enorme anfora tenevano le uova, immerse nella calce per conservarle


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