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Dai
tempi del feudo, Via Larga Castello è sempre finita qui.
Dietro c'erano gli orti degli Isolani, che nel Novecento furono
lavorati dai Gualandi, poi l'argine e la fossa che giravano attorno
al borgo, e infine la campagna padronale che arrivava fino al
torrente Zena verso S. Martino. Orti e fossa non ci sono più,
ma la campagna è rimasta fortunatamente intatta e
costituisce una testimonianza della nostra storia da valorizzare.
Anche
muro e cancello sono gli stessi (con un po' di ruggine in più)
che vediamo nella foto del 15 agosto 1924, festa dell'Assunta e
quindi del Castello, a fare da sfondo per i membri della Corale
"Pietro Neri Baraldi", fondata dal minerbiese Don Corrado
Bortolini. Il nome le derivava da un noto tenore dell'Ottocento nato
a Minerbio, ancora citato dalle enciclopedie della musica, che sposò
un'ancor più famosa soprano di origine austriaca,
italianizzata in Antonietta Fricci.
La
corale svolse una meritoria opera culturale eseguendo concerti
operistici in teatro, operette, messe solenni, canzoni, e
organizzando anche feste popolari, come a carnevale (le maschere però
erano vietate), o i cori natalizi per le vie del paese. Le tessere
dei soci e i manifesti venivano stampati dalla tipografia Bevilacqua,
nella casa alla nostra destra. Gli esecutori che compaiono nella
foto, tutti di Minerbio e parecchi del Castello, sono
identificabili a uno a uno, come i sei Boninsegni, parenti tra di
loro, che abitavano sopra il bottaio e in altre case del borgo ora
scomparse, o Dionigio Trombetti, il secondo in piedi da destra, che
sarà titolare dell'omonima drogheria. Erano per lo più
gente semplice, canapini, contadini, falegnami come tutti, ma con
l'orgoglio di appartenere alla corale: per questo il giorno della
festa, col loro look migliore, hanno voluto tra un canto e l'altro
mettersi in posa per noi.
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