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Anche
la casa che vedete nella foto di fine anni Venti non esiste più,
divorata nel '41 da un furioso incendio che coinvolse tutto
l'isolato-falegnameria fino a Via Sopra Castello. Le fiamme
divamparono per due giorni, coi pompieri che si affannavano a cercare
i pozzi da cui attingere acqua e l'odore di fumo che riempiva il
borgo. L'edificio apparteneva ai
Villani, che avevano cominciato nel 1900, in locali adattati
all'interno, la loro attività di falegnami. Sotto il portico,
a sinistra, c'era la botteguccia della Rusalî che vendeva un
po' di tutto: strutto, candele, castagne secche, petrolio per le
lampade, qualche verdura… Intanto però il progresso
industriale avanzava e i Villani negli anni tra le due guerre
ingrandirono via via la loro attività, aprendo una ferramenta
sulla destra e costruendo sui due lati di Via Falegnami dei
capannoni che comportarono la demolizione – purtroppo – delle
antiche abitazioni. (Tra l'altro, la foto ha il pregio di mostrarci
sullo sfondo anche uno scorcio di Via Conventino non ancora occupata
dai laboratori Lombardini).
L'incendio
comunque dette il colpo di grazia, e nella ricostruzione anche la
nostra casa lungo Via Larga Castello fu sostituita da un capannone.
Di lì a pochi anni però, alla fine della guerra, i
proprietari si allontanarono da Minerbio e l'attività,
ridimensionata, proseguì con una cooperativa. Negli anni '90
infine i capannoni vennero abbattuti e si ritornò a un nucleo
di abitazioni.
Lo
studioso bolognese Angelo Finelli aveva ipotizzato, osservando la
casa in facciata prima
dell'incendio, che i pilastri del portico fossero
originariamente in legno, e in effetti ne furono trovate tracce
durante la demolizione. Ne riportiamo il disegno per dare un'idea di
come doveva essere il Castello per chi è vissuto qualche anno
prima di noi, diciamo nel Trecento o giù di lì…
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