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L'edificio,
che presenta dopo la ricostruzione di fine Novecento una fila
di garage, era occupato dalla stalla con sopra il fienile affittata
una sessantina di anni prima dagli Isolani a Mondo Gaiani, il
macellaio incontrato nella prima tappa del nostro percorso. Ci
stavano, oltre ai cavalli addetti al calesse del proprietario, le
mucche (o i buoi) che rimanevano solo pochi giorni in attesa
di essere portate al macello. Prima però, come nella foto
col sensale Brighenti al centro,
le mucche venivano esposte in piazza con un bel cartello perché
tutti potessero vedere la qualità della carne che
avrebbero mangiato. Poi venivano
condotte passo passo con la corda al collo lungo lo stradone fino al
macello e tornavano divise in due a zampe all'aria sul carretto a
mano. Qualcuno ricorda che da bambino la cosa gli faceva
impressione.
Nella
stalla, sulla paglia nella prima posta delle mucche, accanto al
pozzo, dormiva anche
Iusfàtt dal Babo. Ex
muratore, oltretutto bravo e arguto, aveva lasciato famiglia e lavoro
e si era ridotto a raccogliere cicche per rivenderne il tabacco,
insieme a una cagnolina con cui chiacchierava anche di notte. Aveva
sempre indosso la stessa giacchettina e un fazzoletto al collo
per nascondere l'assenza della camicia. In paese tutti gli volevano
bene e gli osti gli davano un piatto di minestra, e lui tornando
ripeteva forte il suo motto: "Odio, odio il lavoro e resistenza
al vagabondaggio". Riapparve sui ponteggi come muratore solo in
occasione della ricostruzione dopo il devastante incendio del '41,
come ferito dallo sfregio al Castello, poi riprese tranquillamente la
vita che (forse) si era scelto.
Di
fronte alla stalla, lungo Via Ortazzo, possiamo vedere gli unici
capannoni rimasti in Castello. Sono
anche tra i più vecchi, costruiti prima della Grande Guerra
da Luigi Bolognesi: erano il deposito legnami e il laboratorio (con
ingresso al n. 3, oggi murato). Dal retro si passava, attraverso il
cortile ribassato per la chiusura delle fosse, agli uffici della
ditta, appena fuori dell'Arco in Via del Borgo.
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