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Riflessioni sull'iniziativa

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"La mostra permanente realizzata con un lavoro di ricerca accurata e scrupolosa dall’Associazione “Amici di Minerbio” nasce dalla volontà, pienamente condivisa dall’Amministrazione Comunale, di valorizzare gli aspetti artistici, economici e umani della parte più significativa del centro storico del nostro paese; è la rappresentazione, attraverso il racconto e le immagini, della storia di un luogo, delle sue trasformazioni e dei suoi abitanti.
Seguendo l’itinerario della mostra si colgono le specificità del nostro borgo, ma anche i tratti di una realtà esemplare della vita nella pianura bolognese tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.

Dato che qui sono state raccolte le testimonianze dirette di chi ha vissuto parte di quell’epoca o di chi ancora ricorda i racconti delle generazioni precedenti, il carattere permanente della mostra ha lo scopo non solo di conservare la memoria ma anche di proiettarla verso il futuro. Da qui i giovani, le scuole, i minerbiesi di nascita o di adozione, i visitatori possono partire per conoscere e capire il nostro passato, per dare un senso alle tradizioni, ai nomi, ai gesti."

Erika Ferranti



"La tutela e valorizzazione del “Castello di Minerbio”, come comparto storicamente significativo del capoluogo, rappresenta un obiettivo pienamente condivisibile. L’iniziativa assunta al riguardo dall’Associazione “Amici di Minerbio”, volta a creare una mostra-percorso permanente all’interno della stessa area, è pertanto un fatto lodevole e meritorio.
Il compito specifico è stato assunto dal Prof. Luciano Rossi, membro del citato sodalizio e giunto a Minerbio 11 anni fa. Con la consorte Franca e la figlia Elisa Emanuela si è stabilito nel cuore dell’antico complesso, in un appartamento che gode della visione della celebre Colombaia del Vignola, simbolo della nostra cittadina. Luciano Rossi è nato a Sesto San Giovanni (Milano) ed ha conseguito la laurea in Lettere Classiche. Trasferitosi con la famiglia sul lago di Como, si è dedicato per 25 anni all’insegnamento fino al suo arrivo a Minerbio. Colpito dai lineamenti architettonici e paesaggistici del Castello, si è adoperato per ricuperarne i connotati antichi e recenti, mediante immagini e testimonianze trasmesse dalla memoria popolare. Sono emersi così ricordi significativi, a volte anche toccanti, su coloro che ci hanno preceduto e sul loro modo di vivere, contraddistinto da una sostanziale solidarietà. E’ pur vero che il racconto orale richiede sempre una verifica sui documenti tramandati dagli Archivi, ma rappresenta una buona traccia per intraprendere e approfondire ogni ricerca.
Ci auguriamo che il lavoro di Luciano Rossi, minerbiese da poco più di un decennio e tuttavia colpito dalle bellezze dell’antico borgo, stimoli i concittadini vecchi e nuovi ad una maggiore tutela e ad un rinnovato amore per il loro paese."


Cesare Fantazzini


[E' possibile richiedere una copia dell'opuscolo contattando l'associazione tramite telefono o email; l'offerta è libera.]

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